Scatta l'estate della verifica per il vertice della Asl

TERAMO – Dal 31 maggio è scattata l’estate della verifica per il direttore generale della Asl di Teramo. Allo scadere dei primi 18 mesi di mandato, l’attività gestionale del manager Giustino Varrassi, è sotto la lente d’ingrandimento della Direzione regionale sanità ma soprattutto della giunta abruzzese. Da questa data sono infatti partiti i tre mesi che la legge prevede perchè si completi la valutazione della prima parte dell’incarico fiduciario che il governatore Gianni Chiodi ha affidato al direttore generale aquilano alla guida della Asl di Teramo. Tecnicamente, adesso, la relazione della sua attività di gestione passa sul tavolo degli uffici della Direzione regionale sanità che dovrà verificarla, ‘assemblarla’ a un’altra relazione, quella del Comitato ristretto dei sindaci e poi sottoporre le conclusioni all’esecutivo regionale: entro il 31 agosto, dunque, la ‘sentenza’. Pollice verso o pollice su? Intanto va ricordato un ulteriore passaggio intermedio: la direzione regionale Sanità ha chiesto al manager Varrassi di trasmettere il resoconto sul raggiungimento degli obiettivi entro il 15 giugno. L’attesa ma anche la curiosità è tanta e sull’argomento sarà un’estate calda. La governance abruzzese potrebbe anche anticipare i tempi e non attendere all’ultimo momento per decidere; sulla valutazione, facendo ricorso all’ovvietà, peseranno molti pro e molti contro: sarà importante capire se l’analisi verrà svolta soltanto sull’attività operativa (in questo caso sembra già noto l’orientamento positivo della giunta)  oppure se nella verifica faranno ingresso anche le inchieste giudiziarie che coinvolgono la direzione generale. Non di secondaria importanza, poi, il discorso relativo alla valutazione del comitato ristretto dei sindaci: il parere dei primi cittadini, rispetto alla verifica, non è vincolante, certo, ma le recenti polemiche innescate tra i sindaci di Giulianova e Teramo la dicono lunga sulla complessità del rapporto che la Asl ha con il territorio, al di là degli equilibri politici delle appartenenze agli schieramenti dei sindaci della provincia.